Nata nel 1963, conseguiti gli studi tecnici lavora a Trento, dedicandosi contemporaneamente alla pittura.
L’Arte segna la sua esistenza e la sua esistenza traduce in Arte i segni di un percorso poliedrico tra i vari stilemi culturali del nostro tempo.
L’intermittenza della sua impulsività creativa la rivela precocemente alla musa della pittura, giovanissima, infatti, viene segnalata al Premio Segantini del 1985 (Trento).
Da anni appassionata a tutto ciò che è “Arte”, frequenta corsi di pittura, ceramica e scultura, per approdare dal 1985 alla Scuola Arti Visive di Arco (TN), diretta dal pittore e scultore Renato Ischia, docente all’Accademia delle Belle Arti di Verona. Partecipa a vari concorsi nazionali e mostre.
Nel 2007 aderisce al Gruppo “Amici dell’Arte” di Riva del Garda (TN).
La discontinuità è una costante che caratterizza la sua personalità intraprendente, determinata e fortemente incline ai mutamenti dell’ “intimo sentire”, un effetto probabilmente anche determinato dalla passione per l’astrologia.
Astrologia: stelle, vie lattee, pianeti, costellazioni, esplorano le forze favorevoli e contrarie dell’invisibile, influendo fortemente sullo stato intuitivo – percettivo della Gelmi, forse più di quanto essa stessa voglia ammettere.
Un’improvvisa frenata, un arresto d’ispirazione trova, così, la sua logica nell’equazione astrologica. Il transito planetario deve compiere il suo corso e solo quando il pianeta Nettuno arriva sul Sole, il flusso vitale, l’energia, l’impeto dell’Arte invade nuovamente la materia celebrale, irrompe nell’intuizione e trionfa sulle tele di Antonella Gelmi, che negli anni ’90 frequenta “Arti visive” di Arco, dove ha un breve approccio con la scultura. Attualmente, frequenta il “Gruppo Amici dell’Arte” di Riva del Garda, dove la sua verve creativa è una linea retta nell’ordine sparso dell’universo artistico.
La solarità della Gelmi ed il movimento interiore che la scuote fin dentro le corde dell’anima, la portano a cogliere l’attimo fuggente della vita, per essere in ogni momento, raggio di luce, che illumina tutti i colori del giorno e tutte le sfumature della notte. L’interpretazione soggettiva incontra la maturità artistica in un universo che la conduce dal figurativo all’astratto, perché sono i colori dei sensi e la forma delle emozioni, a tramutarsi, sulle sue tele, in opera d’arte.