Pietro Corridori

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Pittori

I contenuti qui di seguito riportati, sono a cura esclusiva dell'artista

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Pietro Corridori nasce il 19/08/72 a Grosseto. Frequenta il Liceo Artistico “Pietro Aldi” a Grosseto e successivamente la scuola di Pittura del Prof. Roberto Giovannelli presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Le figure fondamentali nella formazione artistica sono individuabili nella figura del pittore Bruno Dominici, da cui trae le prime nozioni sull’uso del colore e su una visione cromatica, e nella figura del pittore Daniele Govi, da cui apprende le tecniche pittoriche, lo studio della figura umana e il gusto per la sperimentazione. Al termine degli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze entra in contatto con l’architetto Alessandro Coppellotti di Firenze, con cui collabora per dodici anni come decoratore d’interni. Sono gli anni delle prime commissioni fiorentine. Gli anni 1995/96 vedono il pittore frequentare gli antiquari d’alta epoca Gianfranco Luzzetti e Carlo Carnevali, rispettivamente Presidente e Vice presidente della F.I.M.A. Tramite Gianfranco Luzzetti, il pittore riceve dalla F.I.M.A. l’incarico di decoratore per la realizzazione delle scenografie relative all’allestimento della mostra d’antiquariato d’alta epoca “La Memoria e il Tempo” che si svolge a Grosseto al Cassero Mediceo. Nel 1997 partecipa al Premio Nazionale per l’incisione Fabio Bertone. Dal 1998 al 2010 collabora in veste di decoratore con l’Architetto Alessandro Coppellotti. Realizza un ciclo di temperoni per la Fattoria Le Pupille, decora alcuni spazi del Castello di Vicarello, e alcune residenze private in Maremma e a Firenze. Nel 1998 incontra la Signora Rossella Segreto Annigoni e il segretario del Maestro Palmiro Meacci, incontra il pittore Gianni Cacciarini ed esegue un ritratto postumo del Maestro Pietro Annigoni per l’evento “I disegni del maestro Pietro Annigoni”, curato dal critico Maurizio Vanni, presso la pinacoteca di Follonica. Nel 2009 espone una serie di dipinti nell’evento “Visioni Urbane” presso la galleria Il Frantoio a Capalbio. Nel 2010 il tema delle visioni urbane viene approfondito, il pittore presenta una serie di dipinti che hanno per soggetto “La città totemica” nel contest Città Visibile a Grosseto, a cura del Dott. Mauro Papa. L’attività di ritrattista incomincia a svilupparsi sia in Maremma, sia a Firenze. Esegue per la famiglia Coppellotti una serie di ritratti ad olio e a pastello di grandi e medie dimensioni, attualmente conservati a Brescia. La produzione di ritratti, iniziata nel 2000, prosegue fino ad oggi, così come l’attività di decoratore. I contatti stabiliti tramite il contest Città Visibile creano delle nuove possibilità: il pittore incomincia a frequentare la galleria il Frantoio di Capalbio e, tramite la gallerista Maria Concetta Monaci, nel 2010 partecipa alla mostra “Genius Loci” presso la Galleria il Frantoio. Nel 2013 prende parte alla sesta edizione della Citta’ Visibile con un ritratto, nel contest immagini di comunità a cura di Mauro Papa, direttore di Clarisse Arte del Comune di Grosseto. Nel 2017 vince il Premio Capalbio. Nello stesso anno espone presso il Castello Aldobrandesco di Capalbio, ove allestisce la mostra personale “Mare Maremma: Onde nuvole e figure” a cura del comune di Capalbio. L’imprenditrice e mecenate Elisabetta Geppetti, titolare dell’azienda vitivinicola Fattoria Le Pupille, organizza una mostra personale del pittore, ospitata presso la sede aziendale in Maremma. Nel 2017 le opere del pittore sono selezionate dal Dott. Davide Sarchioni, da Maria Concetta Monaci e Dimitri Angelini, curatori della galleria il Frantoio per partecipare alla mostra “Undisclosed Stories” presso Palazzo Collacchioni a Capalbio. Nel 2019 partecipa all’International Art Prize 2019 Premio Fiora prima edizione, “Le forme dell’acqua”, a cura della Dott.ssa Alessandra Barberini. Le mostre si susseguono e nello stesso anno, su invito del Maestro distillatore Priscilla Occhipinti, titolare della distilleria Nannoni, viene organizzata una mostra personale del pittore presso il centro aziendale in Maremma, ad Aratrice. Nell’occasione sono presentati al pubblico una serie di ritratti che hanno per protagonisti alcune figure che vivono tra la Maremma e Firenze. Nel 2017 esegue un ritratto dell’antiquario fiorentino Gianfranco Luzzetti. Il quadro è presentato a Grosseto in collaborazione con il Dott. Mauro Papa, direttore del complesso Clarisse Arte. Nel 2020 espone un autoritratto nella mostra “L’immagine fuori di sé” nel contest Città Visibile. Nel 2021 partecipa alla mostra collettiva “L’infinita bellezza oltre la siepe”, presso il Polo Museale Clarisse Arte, per la Settimana della Bellezza a cura di Mauro Papa. Nel 2022 la galleria Eventi di Grosseto ospita una mostra personale del pittore “Pietro Corridori: opere, disegni e dipinti”, testi critici a cura della Dott.ssa Marcella Parisi. Nel 2022 partecipa alla prima edizione del Premio Nozzoli a cura della Galleria Nozzoli di Empoli, alla Torre di San Vincenzo; i curatori della mostra sono il Dott. Francesco Funghi e Nicola Nozzoli. Il dipinto “Tramonto a San Vincenzo” entra a far parte della collezione permanente della pinacoteca del Comune di San Vincenzo. Successivamente espone una serie di incisioni presso la galleria Spazio Grafico di Massa Marittima dell’Architetto Gian Paolo Bonesini, in una mostra dal titolo “Pietro Corridori incisioni, memorie fiorentine”, testi critici a cura della Dott.ssa Carla Moscadelli, della Prof.ssa Maria Beatrice Perruzza e della Prof. ssa Maria Patrizia Sapienza. Nel 2023 il Museo Archeologico e d’Arte della Maremma ospita la mostra personale “Figlie del tempo” a cura della Dott.ssa Chiara Valdambrini, direttrice del Museo MAAM di Grosseto, e della Dott.ssa Marcella Parisi. Nel 2023 è prevista una mostra personale presso il polo espositivo La Torre del Comune di San Vincenzo, testi a cura della Dott.ssa Parisi e Uff. Cav. Giuseppina Scotti.

RECENSIONI

Pietro Corridori presenta in occasione dell'evento “La città visibile, visioni urbane", un nucleo di opere dipinte ad olio e tecniche miste su tela e su vari supporti. Fin dai tempi degli ismi Novecenteschi ogni movimento artistico e ogni artista ha cercato di portare qualcosa di nuovo nel fare arte, le sperimentazioni si sono susseguite con un ritmo incessante e spesso con risultati non sempre felici. Gli ismi Novecenteschi hanno in una certa congiuntura temporale vivificato il dibattito sull’arte, ma al contempo con il passare del tempo si sono trasformati in accademismi. Testo critico a cura del Prof. Luciano Cavallaro docente di storia dell’arte presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara “Undisclosed stories. Capalbio Contemporary Art”, la mostra collettiva ideata in occasione dei venti anni di attività de Il Frantoio, allestita a Palazzo Collacchioni, per tutti “Il Castello”, ovvero l'edificio simbolo di Capalbio. Il Frantoio con la sua galleria d'arte contemporanea è lo spazio espositivo più conosciuto della Maremma dove, dal 2002, si susseguono di anno in anno progetti differenti in cui si incontrano e si incrociano le strade di numerosi artisti, curatori e critici d'arte di diverse generazioni, italiani e stranieri, lasciando un segno ideale del loro passaggio. Accanto ai lavori di Piero Manzoni, Arman e Mimmo Paladino, importanti e diversi punti di riferimento dell’arte nel mondo, si affiancano quelli altrettanto significativi di Bruno Ceccobelli, uno dei più conosciuti esponenti della cosiddetta “Scuola di San Lorenzo”, di Sauro Cardinali, Tiziano Campi e di H.H.Lim. Tra gli stranieri Thomas Lange, fra i protagonisti negli anni ‘80 dei “giovani selvaggi” di ex-Berlino Ovest, Masuda Hiromi artista giapponese che realizza poetiche opere di vetro soffiato nei laboratori dei maestri vetrai di Murano e di Mutsuo Hirano, anch’egli giapponese trapiantato in Germania e ora stabile in Italia. Si prosegue con gli interessantissimi e pur differenti artisti romani Sandro Mazzucato, Bruno Pellegrino e Antonello Viola. I milanesi Francesco Di Luca, Gianni Moretti e Caterina Tosoni. Il napoletano Christian Leperino. La fotografa è rappresentata da Pietro Pasolini, Francesco Minucci e i “capalbiesi” Nicola Cariati e Dimitri Angelini, anche curatore di eventi al Frantoio. Ampia la presenza di artisti grossetani quali Matteo Maggio, Pietro Corridori e Germano Paolini e di coloro che hanno da tempo lasciato la maremma avendo deciso di lavorare altrove come i giovani e promettenti Luca Grechi e Lapo Simeoni. Considerando le differenze di generazione, di carriera e di percorsi che intercorrono fra gli artisti, la mostra nasce anche dalla necessità di veder coesistere le opere di giovani proposte, di emergenti e di affermati senza un preciso intento programmatico. Un “incontro fortuito” fra gli artisti e soprattutto fra opere che innesca un sistema di intrecci e di orditure affini o allusive, pur nella diversità dei repertori formali e delle tecniche utilizzate. Capalbio Contemporary Art -Undisclosed Stories- a cura di Davide Sarchioni, Maria Concetta Monaci, con la collaborazione di Dimitri Angelini. Pietro Corridori si muove tra le sue opere con un profondo interesse per la forma umana che indaga, con instancabile intensità, nelle immagini di uomini, donne e bambini. La ricca galleria di soggetti che l’artista propone, ci svela il suo acuto senso di osservatore del vero. Scruta i volti dei suoi tanti modelli, ritaglia i loro profili con un segno marcato ed energico, li illumina con tocchi di luce che evidenziano i loro sguardi penetranti. Pietro sbircia i suoi soggetti da punti di vista decentrati, con delle viste intriganti, con sfuggenti dissolvenze cromatiche, mostrando come la sua profonda preparazione accademica, di cui ci danno prova gli splendidi nudi, si intrecci ad un uso del colore e del tratto dal forte sapore moderno. Le sue figure si alternano a scorci di mare e a viste urbane di Firenze, quella città in cui l’artista si riconosce e che ama, probabilmente proprio per la lezione classica che là ha appreso. In questa moltitudine di visioni, dunque, la pittura di Corridori si riconferma ancora una volta come “pittura accademica declinata con spirito eclettico” come lui stesso la definisce, e ammirandola, ci accorgiamo che il tempo è scorso circolarmente, per riportarci ancora alle origini della nostra cultura. Prof.ssa Marcella Parisi Spesso può succedere di chiedersi perché un artista affascina e la risposta più immediata può risultare senz’altro: perché cerca di interpretare il mondo, l’umanità, le componenti di tutto un universo trasmettendo emozioni che possono toccare ognuno di noi in diverso modo. Può essere un particolare, un’atmosfera, i colori, le immagini in toto, l’espressività… l’ignoto… E Pietro Corridori, in questa sua personale, esprime a pieno il suo vissuto d’arte, come ha scritto la Prof.ssa Parisi, “con una pittura accademica declinata con spirito eclettico”, così nella figura, così nel paesaggio, nei particolari ambientali, nell’esprimersi attraverso olii, disegni, incisioni, carboncini, sanguigne, lapis intuitivi nell’affermazione e lo studio del corpo umano, meraviglia delle meraviglie, per concentrarsi nei suoi maggiori aspetti tematici: quello della figura e quello del paesaggio. Le sue “marine” appaiono saldamente ancorate alla rappresentazione verosimile, che sa mirabilmente sfociare in forme e immagini meno narrative, senz’altro non descrittive, perché la raffigurazione lascia il posto all’emozione e sembrano affacciarvisi lezioni di “neo-naturalismo”, quella corrente non così nota, che ha sfaldato la materia pittorica e ha fatto sì che emergessero le più intime sensazioni: tutto sembra porsi, quindi, in quella caratteristica dove, raffigurazione e emotività creatrice, trovano un punto d’incontro. Dall’equilibrato tocco artistico dell’esecutore emergono le figure, ben articolate, espresse in tutta la loro interiorità, in una rappresentazione che va oltre le apparenze e le espressioni ritrattiste di vita dei modelli: i personaggi che espone svelano, infatti, gli aspetti profondi, inediti dell’animo umano, perché intensa è la capacità di Corridori di penetrarvi con un percorso a ritroso, quasi, nella memoria, su una pellicola impressionata da una sogno preconscio, quasi un’identificazione di sé negli altri, tanto che colori, luci, interiorità, materia, appaiono rimbalzare dall’una all’altra rappresentazione d’uomo, con una carica espressiva che sembra riposare nei sogni più antichi, in una ricerca d’infinito. Sia le figure, che i ritratti, che i paesaggi, rimandano, quindi, senz’altro, ad una ben nitida osservazione del mondo e intrise, come risultano essere, di grande significato comunicativo, emergono risultanti quali specchi e riflessioni dell’io e degli avvenimenti della vita per il fatto che l’intenso linguaggio espressivo con- ferisce, alle stesse, una straordinaria estroversione. Le costanti che caratterizzano l’artista, sia nella pittura che nella grafica e che balzano evidenti, definendolo e caratterizzandolo, appaiono, senz’altro: la sicurezza, la libertà del segno e il movimento onnipresente e tutto fa sì che ogni opera vibri di un insieme fortemente efficace, reale e fantastico al tempo stesso, attraverso una veloce costruzione di impianti compositi e una conformazione pungente, soprattutto quale appare nei corpi, figure d’anima, ricche di humus liberatorio. Ricca di umanità, l’arte di Corridori, sostenuta da un’acuta intelligenza realizzatrice, si propone senz’altro, nel panorama contemporaneo, con una sua ben realizzata e specifica genuinità: quindi, il suo “immaginato” di tutto ciò che è reale e tangibile, fino all’esaltazione del dato reale, è conformato attraverso una continuità emotiva che lo rende ricco di poetica compiutezza e ne esalta i valori. Uff. Cav. Dott.ssa Giuseppina Scotti Giornalista, Critico d’arte

Mostre

1995/96 “La Memoria e il Tempo” mostra d'antiquariato d'alta Grosseto al Cassero Mediceo a cura della F.I.M.A. realizzazione delle scenografie, architetto Alessandro Coppellotti 1997 partecipazione al Premio Nazionale per l’incisione Fabio Bertone, a cura del comune di Fermignano. 1998 Ritratto postumo del Maestro Pietro Annigoni per l’evento “I disegni del maestro Pietro Annigoni”, curato dal critico Maurizio Vanni, presso la pinacoteca del comune di Follonica. 2009 espone una serie di dipinti nell’evento “Visioni Urbane” presso la galleria Il Frantoio a Capalbio a cura della Dott.ssa Maria Concetta Monaci 2010 il tema delle visioni urbane viene approfondito, il pittore presenta una serie di dipinti che hanno per soggetto “La città totemica” nel contest Città Visibile comune di Grosseto, a cura del Dott. Mauro Papa. 2010 partecipa alla mostra collettiva “Genius Loci” presso la Galleria il Frantoio a Capalbio, a cura della Dott.ssa Maria Concetta Monaci. 2013 prende parte alla sesta edizione della Citta’ Visibile con un ritratto, nel contest immagini di comunità a cura di Mauro Papa, direttore di Clarisse Arte del Comune di Grosseto. Nel 2017 vince il Premio Capalbio. 2017 presso il Castello Aldobrandesco di Capalbio, ove allestisce la mostra personale “Mare Maremma: Onde nuvole e figure” a cura del comune di Capalbio. 2017 le opere del pittore sono selezionate dal Dott. Davide Sarchioni, da Maria Concetta Monaci e Dimitri Angelini, curatori della galleria il Frantoio per partecipare alla mostra “Undisclosed Stories” presso Palazzo Collacchioni a Capalbio. 2019 partecipa all’International Art Prize 2019 Premio Fiora prima edizione, “Le forme dell’acqua”, a cura della Dott.ssa Alessandra Barberini. 2020 mostra collettiva “L’immagine fuori di sé” nel contest Città Visibile, comune di Grosseto. 2021 mostra collettiva “L’infinita bellezza oltre la siepe”, presso il Polo Museale Clarisse Arte, per la Settimana della Bellezza a cura di Mauro Papa, comune di Grosseto. 2022 mostra personale alla Galleria Eventi, comune di Grosseto, “Pietro Corridori: opere, disegni e dipinti”, testi critici a cura della Dott.ssa Marcella Parisi. 2022 mostra collettiva, Premio Nozzoli a cura della Galleria Nozzoli di Empoli, alla Torre di San Vincenzo; i curatori della mostra sono il Dott. Francesco Funghi e Nicola Nozzoli, comune di San Vincenzo. 2022 mostra personale presso la galleria Spazio Grafico di Massa Marittima dell’Architetto Gian Paolo Bonesini, “Pietro Corridori incisioni, memorie fiorentine”, testi critici a cura della Dott.ssa Carla Moscadelli, della Prof.ssa Maria Beatrice Perruzza e della Prof. ssa Maria Patrizia Sapienza. 2023 mostra personale presso l MAAN Museo Archeologico e d’Arte della Maremma ospita la mostra personale “Figlie del tempo” a cura della Dott.ssa Chiara Valdambrini, direttrice del Museo MAAM di Grosseto, e della Dott.ssa Marcella Parisi. 2023 mostra personale presso il polo espositivo La Torre del Comune di San Vincenzo, testi a cura della Dott.ssa Parisi e Uff. Cav. Giuseppina Scotti.