"Memorabilia"

Una mostra attorno a Bruto Pomodoro


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Si inaugura sabato 5 dicembre alle ore 18 la mostra “Memorabilia” dell'artista Bruto Pomodoro alla Galleria Open One di Pietrasanta. La mostra, curata da Fiammetta Galleni e patrocinata dal Comune di Pietrasanta, è un percorso completo attorno all'opera creativa di Bruto Pomodoro: un excursus che parte dal disegno e approda al gioiello soffermandosi a lungo sulla scultura.
La mostra sarà visitabile fino al 17 gennaio 2016 con il seguente orario: dal 5 al 22 dicembre e dal 7 al 17 gennaio, dal lunedì al venerdì, 9-12 e 15-18. Festivi e prefestivi e dal 23 dicembre al 6 gennaio, su appuntamento telefonando al 329-4919903.

LA MOSTRA
Laureato in biologia, Bruto Pomodoro si avvicina dapprima al disegno collaborando come disegnatore scientifico del CNR. Il primo approccio grafico è dunque quello della descrizione esatta della realtà naturale, del fenomeno biologico. Ma ben presto, sedotto dall'influenza artistica nella quale è cresciuto, passa ad utilizzare il disegno e la pittura come mezzo unicamente artistico e approda gradualmente alla composizione astratto-geometrica, con la quale si allontana dal verosimile, dai riferimenti figurali più stretti.
Bruto crea un archetipo, un modulo, un codice pittorico (che si relaziona alle morfologie embrionali) che riproduce, ricompone, moltiplica in una varietà di forme e di cromie ripetibili all'infinito come nuovi corpi cellulari, essenze viventi. Un modo di rendere visibile ciò che è direttamente impercettibile dall'occhio umano.
Le sue forme archetipali diventano il focus del suo linguaggio espressivo e di tutta la sua creazione artistica, sia essa espressa attraverso la pittura, il collage, la scultura o la microscultura e il gioiello: la composizione della natura si traduce in scomposizione geometrica della forma essenziale, ancestrale; l'elemento di base di ogni organismo vivente è trasformato in elemento basilare, necessariamente astratto e primigenio.
I colori delle pitture sono quelli primari, le forme della scultura sono quelle primordiali, un intreccio di curve e linee morbide che giocano con la luce e l'ombra, il pieno e il vuoto. E questo microcosmo non poteva che essere 'riprodotto' anche in una serie di microsculture e gioielli in argento (piccole sculture da indossare realizzate in collaborazione con i maestri orafi Fusari di Graffignana) che testimoniano la curiosa volontà di Bruto di sperimentare e andare oltre il consueto e il diffusamente visibile.
La poliedricità di Bruto Pomodoro è ben rappresentata infine dal “Tondo Cesari”: un piatto in quarzite dipinta, un esemplare unico che l'artista ha realizzato grazie alla collaborazione di Paolo Cesari, titolare della Cesari & Rinaldi Gemmai di Rimini, nonché presidente dell’associazione nazionale Assogemme.
Un piccolo capolavoro in micromosaico in pietre preziose, la cui particolarità risiede, al di là della sua unicità, nelle sfumature dei colori che compongono l'archetipo centrale, ottenute attraverso l'accostamento di pietre preziose – rubini, zaffiri e smeraldi – in gradazione cromatica a formare un pavé pittorico. “La mia finalità ultima - spiega Bruto - era quella di creare un’opera in cui le pietre preziose diventassero parte integrante di un lavoro pittorico il più vicino alla tradizione rinascimentale dei grandi maestri orafi toscani”.

L'ARTISTA
Bruto Pomodoro nasce a Milano nel 1961.
Pittore e scultore, impronta la propria ricerca artistica, rigorosamente astratta, sugli aspetti più segreti del mondo vivente - dalla genetica all’embriologia, dall’evoluzione ai rapporti fisici delle leggi dell’universo - attraverso un individuale linguaggio simbolico narrativo, basato su un attento studio dei rapporti cromatici e compositivi.
Fra i suoi diversi cicli pittorici vanno ricordati i Disgiunti, opere volte a interpretare la scomposizione della forma di figure archetipe (moduli multiformi che rappresentano il logo cardine della sua opera) secondo le leggi della termodinamica: da qui Pomodoro inizia a sviluppare, a partire dal 2005, i suoi caratteristici Archetipi in chiave tridimensionale, attraverso l’utilizzo di collagés e resine, per approdare alla scultura tradizionale a tutto tondo, sia in pietra che in bronzo, seguendo un percorso coerente con la sua ricca produzione pittorica, in un equilibrato rapporto fra classicismo e modernità.
Fra le rassegne pubbliche a lui personalmente intitolate vanno citate le rassegne tenutesi nel 1997 a Siena (Palazzo Patrizi), a Riccione (Palazzo Comunale del Turismo) e a Cesena (Galleria Ex Pescheria), intitolate Contemplazioni, la mostra tenutasi nel 2001 a Sarzana (Chiostro di San Francesco) intitolata Elogi del Quadrato – 1998/2001, la mostra del 2002 a Courmayeur (Maison Fleur) intitolata Codici Algenici, le rassegne di Pietrasanta (Chiostri di S. Agostino) e di Cattolica (Galleria Comunale S. Croce), intitolate Codici Armonici, entrambe del 2005, la personale tenutasi nel 2007 a Rimini (Palazzo del Podestà), intitolata Evoluzione delle forme archetipe – Viaggio verso la tridimensione e la mostra tenutasi nella centralissima chiesa di San Cristoforo a Lucca (Opere in San Cristoforo), che nel luglio del 2010 ha avuto un eccezionale successo di pubblico, con più di 24.000 presenze.
Durante la 54a Biennale del 2011, Bruto é presente a Venezia con la collettiva Slide Art – Sign Off Design, tenutasi a giugno nel chiostro della SS.ma Trinità e a settembre con la rassegna personale Biomorfismi Plastici, allestita all'interno degli spazi espositivi di Palazzo Zenobio e curata da Roberta Semeraro.
Nel settembre del 2014 a Furnari, nella provincia messinese, viene inaugurata di fronte a Palazzo Marziani l'opera monumentale in ferro Mater: la realizzazione di questa grande scultura, eseguita con l'innovativa tecnica dell'esofusione, è frutto della collaborazione dell'artista con le maestranze artigianali dell'associazione Fabbri d'Arte.
Della bibliografia, ricca di testi critici a lui dedicati, vanno ricordati gli scritti di Riccardo Barletta, Luca Beatrice, Rossana Bossaglia, Luciano Caramel, Martina Corgnati, Alberto Fiz, Flaminio Gualdoni, Ermanno Krumm, Janus, Mario Manduzio, Roberto Sanesi, Roberta Semeraro, Raffaella Silbernagl, Alberto Veca, Caterina Zappia e Marisa Zattini.
L’artista vive e lavora a Pietrasanta, esponendo dal 1994 le sue opere in numerose mostre personali, pubbliche e private, sia in Italia che all’estero.

Dove

Galleria Open One, Pietrasanta

Quando

dal 5 dicembre 2015 al 17 gennaio 2016