RECENSIONI
LA LIBERTÀ CROMATICA DI ELIO SCUDERI
Mentre i pittori figurativi, stanchi di trasferire su tela, con trucchi tecnici, la realtà effettiva, secondo natura, tendono all’astrazione, alla trasfigurazione ed alla rappresentazione della stessa, con nuove formule, Elio Scuderi ricorre alla libertà cromatica, per esprimere la sua poetica.
Per lui, il colore, in tutte le sue infinite variazioni, sfaccettature, vibrazioni è l’unico elemento compositivo, capace di creare nuovi orizzonti, atmosfere, architetture in ambienti onirici, esistenziali, surreali, con volumi, forme, figure cangianti.
Il suo viaggio comincia sempre da un’impressione fugace, da un’idea istantanea, da una sensazione visiva, per poi arricchirsi dell’immaginario individuale, collettivo ed universale e dissolversi in tinte, sfumature, nuances interiori.
La sua Sicilia risente dei profumi degli agrumeti, della voce dei cantastorie, delle tonalità del mare, oltre la valle dei templi, la conca d’oro, l’eco degli antichi Greci, perduta nel tempo e ritrovata nell’incandescenza del magma vulcanico, dei lapilli infuocati, dell’Etna furente.
L’uomo, nel caos dell’aiuola terrena, spicca l’ardito volo verso il sole fulgente; si spoglia dei costumi tradizionali e si veste dei candidi raggi della vergine luna, per regalare ai suoi simili nuove pulsioni, nuovi stimoli, nuove visioni, attinte nel mondo sublime delle idee pure.
Einstein diceva che l’immaginazione supera la conoscenza nella naturale evoluzione del pensiero in filosofia e della fantasia nell’arte, riuscendo a trasformare i sogni in realtà e la realtà in sogni, con i colori vibranti dell’anima, le idee pure dell’iperuranio e l’alito della poesia lirica.
Elio Scuderi vuol cambiare il mondo servendosi dell’energia poetica, insita nelle sue fantasie liriche, nelle sue piogge cromatiche, nelle sue informazioni astrali, con miraggi ultraterreni, superne magie, aurore boreali e rutilanti caleidoscopi cromatici.
Gianni Latronico