Americo Di Gregorio

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Pittori

I contenuti qui di seguito riportati, sono a cura esclusiva dell'artista

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Dal Venezuela, dove era nato, fin da piccolo fu inserito nella cultura artigianale contadina dell''interno del territorio teramano. Gli studi artistici gli permisero di comprendere anche i grandi artisti abruzzesi del Medioevo. Con la maturità comprese lo stretto rapporto esistente tra l''arte con la A maiuscola e l''artigianato dei propri avi. Solo dopo l''esperienza romana tra artisti, anche famosi, ritornò nella provincia abruzzese, stavolta alle pendici della Maiella e non più del Gran Sasso; Fara Filiorum Petri divenne la sua nuova residenza. Paese situato tra Rapino, Pretoro e Guardiagrele, quindi, tra l''arte del ferro battuto, della ceramica e del legno. Trovò entusiasmante cimentarsi nella pittura con soggetti del patrimonio tradizionale come le famose "FARCHIE" di San Antonio Abate. Dapprima attratto dal valore artistico e plastico di quegli elementi tradizionali, in seguito continuò la sua ricerca attorno a questi e ad altri segni culturali e tradizionali del luogo. Casualmente, ovvero per dare più corpo e intensità alla sua pittura, incontrò l''intaglio a punta di coltello (intaglio pastorale di antica tradizione abruzzese ) in seguito sentì il bisogno di legare l''antico con il presente. Attualmente la sua ricerca, pur approfondendo e raffinando l''arte dell''intaglio pastorale, sente l''esigenza di sperimentare nuove tecniche che uniscano le due forme espressive, anche con inserimenti materici, di vario tipo che rendono le sue opere interessanti proprio per quella felice intuizione di recuperare una cultura del passato e proiettarla nel contemporaneo. sito web: www.americomagno.com

RECENSIONI

2008 | Pescara, 5 Marzo | COLLEZIONE 2008 Un segno sottile, sofisticato, concettuale e poetico allo stesso tempo contraddistingue il tratto incisorio di Americo Di Gregorio, un intervento effettuato su supporto di compensato sul quale poi l''artista interviene con colori quasi sgocciolati e non sempre tesi a campire circostanziate zone iconiche. Il più delle volte, infatti Di Gregorio, sconfina volutamente i margini delle forme inondando di armoniose cromie figure umane in movimento che sembrano accavallarsi, scontrarsi, incontrarsi. Corpi in movimento e coinvolti, forse loro malgrado, nella vita che è drammatica, che è lotta, che è urlo. Alcuni quadri sembrano dei "non finiti" ed in questi la sensibilità così risparmiata si avvalora giocando rimandi mentali quali brevi sequenze formali date con estrema raffinatezza così come raffinato è l''aspetto semantico che muove il nostri artista, cosi vicino alla verità delle cose, anzi identificato in esse mediante un fare discreto, silenzioso, meditativo. L''atteggiamento esistenziale e linguistico di Americo, del resto, si afferma in maniera autonoma; egli, in fatti, afferma i propri valori attraverso i mezzi visivi adoperati che spesso lo situano su fronti espressivi atti a rinnovare in modo quanto mai originale visioni arcaiche. Molti suoi lavori possono dirsi graffiti metropolitani cui si coniugano risonanze ancestrali quali esiti di una realtà astratta fino alle se forme essenziali, più recondite e, proprio per questo, in grado di esprimere la vera essenza di quella stessa realtà.

Mostre

2009 | ART HOTEL CONNECTION BERLINO GERMANY - Personale 2009 | MOSTRA COLLETTIVA FERRARA - GALLERIA LOVETTI ARTE 2008 | PREMIO FLAVIANO 2008 | ART HOTEL CONNECTION BERLINO GERMANY 2007 | GIU LU BOTTEGA DELL''ARTE CHIETI (ITALY) 2006 | MEMORIE DI ADRIANO PESCARA 2006 | FARA FILORUM PETRI CHIETI (ITALY)