RECENSIONI
Dipinge panorami, come tanti; ma i suoi si distinguono dagli altri per l’uso originale del colore che
riesce a portarvi: cieli azzurri mangiati da cirri di nuvole bianche che volteggiano lievi nell’aria; siepi screziate di rosso che bordano sentieri che guardano il mare; pale verdi di fichi d’india che hanno trofei di frutti rosati; tramonti infuocati di rosa-celeste che velano acque marine chiazzate di schiuma.
Insomma, i fondali marini che i nostri occhi sono abituati a vedere; ritratti in una gloria immacolata di colori che ne lascia preavvertire quasi la brezza spirante: quello che Pietro chiama, appunto, “Il respiro del mare”.
In più, egli ha ritrovato un espediente tutto suo che dà un risalto inusitato ai suoi quadri. Può capitare così di vedere una splendida marina che perde di scatto il suo profilo naturale per via d’un riquadro centrale che ne altera la normale percezione.
Carlo Andreoli