Armando Marrocco

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Pittori

I contenuti qui di seguito riportati, sono a cura esclusiva dell'artista

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BIOGRAFIA DELL'ARTISTA ARMANDO MARROCCO Armando Marrocco nasce nel 1939 a Galatina (LE). Già nella seconda metà degli anni ’50 elabora tecniche di pittura e scultura del tutto innovative e sviluppa ricerche interessanti precorritrici delle tendenze concettuali. Dopo aver frequentato l'Istituto Statale d'Arte e insegnato scultura nel dicembre del 1962 si trasferisce a Milano, dove si inserisce nell'ambiente artistico collaborando con architetti e urbanisti. Dopo gli iniziali interessi informali, le sue prime ricerche si svolgono nell'ambito dell'arte Programmata e Cinetica. La sua prima personale a Milano si tiene nel 1966 presso la Galleria Montenapoleone. Nel 1967 partecipa al IX Premio Silvestro Lega di Modigliana, vincendo il secondo premio ex-aequo con M.Nigro. Nel 1969 aderisce al Gruppo Art Terminal con il quale partecipa ad alcune importanti manifestazioni artistiche (Area Condizionata presso la Galleria Toselli di Milano e Campo Urbano a Como, organizzato da Luciano Caramel). Nel 1970 Pierre Restany lo invita a collaborare alle manifestazioni che si svolgono a Milano per il X Anniversario della Nascita del Nouveau Réalisme. Nei primi anni ' 70 i suoi interessi comprendono il comportamento, la natura e l'antropologia, fatto questo che lo porterà in seguito ad aderire al movimento Arte Genetica. A conferma di ciò si ricorda l'esposizione Habitat per formiche-2000 formiche vive, tenutasi nel 1971 presso la Galleria Apollinaire di Guido Le Noci a Milano. Queste esperienze si vanno concretizzando nel libro Calendario, con testi di Toti Carpentieri e prefazione di Pierre Restany. In questo periodo effettua numerose performances, spesso video-filmate in super-8 o 16 mm. E' anche tra i pionieri nella sperimentazione della tecnica dell'emulsione fotografica su tela e al contempo realizza numerosi libri d'artista. Dopo una serie di esposizioni internazionali organizzate dallo stesso Restany sul tema della comunicazione ed altre effettuate nell'ambito della Nuova Scrittura, negli anni ' 80 il primitivo interesse per il recupero dei materiali si fa sempre più vivo, come anche quello rivolto allo spazio ed alle installazioni ambientali; ricordiamo a questo scopo le innumerevoli esposizioni sia personali che con gruppi artistici, come quelle con il Gruppo Assemblaggi, quelle con il Gruppo XDM e con il Gruppo aperto Opera dei Celebranti. Si apre anche il corso delle opere monumentali: così nel 1988 , sempre su invito di Pierre Restany, una sua monumentale scultura viene installata nel Parco Olimpico di Seoul (Corea), nel 1992 l'artista realizza la Fontana del Sole per il gruppo Colacem a Galatina e la Fontana degli Angeli a Martano; ancora, nel 1994, la Fontana Nautilus per la Banca del Salento. Intanto progetta scenografie e innumerevoli strumenti musicali che si ispirano alle sue opere, partecipando anche direttamente alle tante performances sonore con il Gruppo Hyperprism diretto da Fernando Sulpizi. Nei primi anni ' 80 lavora alla ristrutturazione del Presbiterio della Basilica di S.Rita a Cascia assieme agli architetti Rosario Scrimieri, Francesco Genco, Maurizio Caproni, realizzando le vetrate ed i seggi bronzei, mentre Giacomo Manzù realizzerà l'Altare, il Tabernacolo, l'Ambone. Questa esperienza è il preludio alla florida attività degli anni ' 90 in ambito sacro, allorché, nello stesso Santuario, l'artista realizzerà le Sculture e gli Arredi di Basilica Inferiore e Penitenzieria, mentre altre interessanti opere di tipo sacro saranno eseguite dall'artista in diverse chiese del territorio nazionale e nella Città del Vaticano. Si menzionano le Tre Porte Bronzee per il Santuario di S.Maria di Leuca eseguite nel 1999 e la Porta Bronzea della Cattedrale di Lecce, eseguita in occasione del Giubileo del 2000. Tra le opere più recenti gli arredi sacri della Chiesa di S.Giovanni Battista a Lecce, progettata nel 2006 dall'Architetto Franco Purini. Nel 2002 riceve il Premio Renoir a Taranto e sempre nello stesso anno viene nominato Accademico ad Honorem della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti dei Virtuosi al Pantheon. Negli anni ‘ 90 e nei primi anni del 2000, le sue partecipazioni in ambito laico non subiscono interruzione, come attestano le numerose mostre collettive e personali svolte su tutto il territorio nazionale. Significativo il Premio Acquisto ricevuto durante la XLII Edizione del Premio Michetti di Francavilla al Mare del 1990. Tra le tante monografie tematiche si menzionano tre importanti volumi che vengono realizzati in suo onore: il primo, Un cammino di riconciliazione – La Penitenzieria della Basilica di S.Rita a Cascia, con testi di Toti Carpentieri, è edito da Electa, il secondo, Pregare col bronzo, è edito nel 2000 per le Edizioni San Paolo e reca l'introduzione di Pierre Restany; il terzo, Armando Marrocco Artecontemporanea, edito nel 2007 da Silvia Editrice di Cologno Monzese, viene dedicato al maestro da Raffaele Gemma in occasione dei cinquant'anni d'arte, che vengono celebrati nel Museo Pietro Cavoti di Galatina, sua città natale, con presentazione del volume da parte di Lucio Galante, presso il Museo della Permanente di Milano, con presentazione del volume ad opera di Flavio Caroli, infine a Brescia presso Palazzo della Loggia. Nel 2009 un altro importante riconoscimento per l'artista, che riceve il Premio Le Nuove Guglie, organizzato dal Centro Studi Grande Milano, in occasione della più recente delle tante sue personali svolte presso la storica Galleria Il Milione di Milano. Sempre nello stesso anno una grande esposizione, quella dal titolo Percorsi che la città di Lecce dedica al maestro presso il Castello Carlo V , con ben sei sale riservate alle sue installazioni ambientali: mostra e catalogo, edito da Editrice Salentina di Galatina, vedono la cura di Toti Carpentieri e Raffaele Gemma. BIOGRAFIA DELL'ARTISTA ARMANDO MARROCCO Armando Marrocco nasce nel 1939 a Galatina (LE). Già nella seconda metà degli anni ’50 elabora tecniche di pittura e scultura del tutto innovative e sviluppa ricerche interessanti precorritrici delle tendenze concettuali. Dopo aver frequentato l'Istituto Statale d'Arte e insegnato scultura nel dicembre del 1962 si trasferisce a Milano, dove si inserisce nell'ambiente artistico collaborando con architetti e urbanisti. Dopo gli iniziali interessi informali, le sue prime ricerche si svolgono nell'ambito dell'arte Programmata e Cinetica. La sua prima personale a Milano si tiene nel 1966 presso la Galleria Montenapoleone. Nel 1967 partecipa al IX Premio Silvestro Lega di Modigliana, vincendo il secondo premio ex-aequo con M.Nigro. Nel 1969 aderisce al Gruppo Art Terminal con il quale partecipa ad alcune importanti manifestazioni artistiche (Area Condizionata presso la Galleria Toselli di Milano e Campo Urbano a Como, organizzato da Luciano Caramel). Nel 1970 Pierre Restany lo invita a collaborare alle manifestazioni che si svolgono a Milano per il X Anniversario della Nascita del Nouveau Réalisme. Nei primi anni ' 70 i suoi interessi comprendono il comportamento, la natura e l'antropologia, fatto questo che lo porterà in seguito ad aderire al movimento Arte Genetica. A conferma di ciò si ricorda l'esposizione Habitat per formiche-2000 formiche vive, tenutasi nel 1971 presso la Galleria Apollinaire di Guido Le Noci a Milano. Queste esperienze si vanno concretizzando nel libro Calendario, con testi di Toti Carpentieri e prefazione di Pierre Restany. In questo periodo effettua numerose performances, spesso video-filmate in super-8 o 16 mm. E' anche tra i pionieri nella sperimentazione della tecnica dell'emulsione fotografica su tela e al contempo realizza numerosi libri d'artista. Dopo una serie di esposizioni internazionali organizzate dallo stesso Restany sul tema della comunicazione ed altre effettuate nell'ambito della Nuova Scrittura, negli anni ' 80 il primitivo interesse per il recupero dei materiali si fa sempre più vi

RECENSIONI

Navigare nella memoria Di tanto in tanto riemergono nelle installazioni di Marrocco quelle ingerenze spaziali pluridirezionali fatte di sottili aste più o meno parallele, di elementi più solidi e scenografici simili a lance, o ancora di cilindri accostati come colonne di un tempio: tutte queste strutture hanno in comune la particolarità, ormai riconoscibile come invenzione distintiva dell'artista, della fasciatura polimaterica avvolta attorno ad un nucleo di supporto che in questo genere di opere è rappresentato dall'asta metallica, mentre in altri casi è l'asse di legno, la cellulosa o anche il pezzo di marmo. Tutti questi elementi cilindrici di spessore variabile, ma con caratteristiche comuni quanto all'orientamento spaziale, sono dotati della capacità intrinseca di attrarre in modo immediato l'attenzione del fruitore in quanto ne intercettano fisicamente lo sguardo. Ma quando finalmente ci si accosta a queste strutture con intenti interpretativi più che legittimi si coglie l'importanza dell'altra componente indispensabile per la costruzione dell'unità compositiva di ogni singola opera, ossia la base. La base, che ha il compito di reggere gli elementi filiformi, tubolari o cilindrici è bronzea o in anticorodal, di forma emisferica, nel caso della serie denominata Andromeda, sorta di comete di varia grandezza tutte dotate di scie o code la cui luce è stata materializzata dall'artista e bloccata nel tempo e nello spazio. In altri casi la base è simile ad un frammento metallico di rotaia contorta dove risultano infisse le lunghe aste policrome ed è il caso della Croce del Sud, che si ispira evidentemente alla nota costellazione australe. Nel Tempio del Vento, variante di un'omonima opera, le morbide fasciature di stoffa originarie sono state bloccate nel tempo dalla fusione bronzea. Per poter comprendere la natura di queste opere non si può prescindere da due coppie di riferimenti: da una parte la memoria e il mito, dall'altra l'uomo e la natura. Marrocco opera da sempre all'interno di queste nicchie strettamente interconnesse, subendo, e poi comunicandola all'esterno, la magia dell'incanto che scaturisce ogniqualvolta la soglia della sua sensibilità viene ad essere sollecitata da un racconto tramandato, dalla memoria di un luogo visitato, dalla visione stupefacente di un fenomeno di origine cosmologica. L'uomo e l'universo erano i campi d'azione, fatti di acciaio inox lucidato a specchio, su cui si muoveva l'artista già nel 1958-'59, tracciando traiettorie di meteore, astri e comete appena percettibili, proprio come quando ci si sofferma a scrutare un cielo stellato. Con lo sguardo acuto del grande navigatore che non ha bisogno di mezzi sofisticati moderni per poter orientare la propria rotta, ma che ritiene più pratico o semplicemente più affascinante affidarsi ora alla Stella Polare, ora ad Acrux e Gacrux, Marrocco attraversa i mari della memoria individuale e collettiva, recuperando quei frammenti ancestrali che al ritorno dal suo viaggio diverranno testimonianza e strumento per poter affrontare il futuro. Guardando al futuro senza tuttavia tralasciare di fare i conti con il proprio passato Marrocco, come sottolineato da Restany, riesce ad operare nel presente permanente: è questo uno dei messaggi che scaturiscono dal meraviglioso mondo di questo artista, un mondo che si arricchisce di continuo dell'esperienza compiuta dai grandi personaggi della storia, grandi navigatori, esploratori e avventurieri che ieri avevano il nome di Marco Polo o Magellano ed oggi quello di grandi cosmonauti o navigatori solitari. Raffaele Gemma

Mostre

ARMANDO MARROCCO : MOSTRE PERSONALI 1960 Lecce - Spazio Andretta - “Ettore e Achille” 1966 Milano - Galleria Montenapoleone - “Bianco Mediterraneo” 1967 Milano - Galleria Rizzato-Withworth - “Gli spazi multipli” , testo di B.Alfieri. 1968 Milano - Galleria del Cenobio - “Giardino ludens” 1971 Milano - Galleria "Apollinaire" - “Habitat per formiche - 2000 formiche vive”, testo di Guido Le Noci Bologna - Galleria “ 2000 “ - “Uomo e formica” 1973 Bologna - Galleria Trianon - “Ascoltate il silenzio” testo di G.Cortenova e A.Marrocco 1975 Roma - Galleria Seconda Scala - “Rivelazione 1” Lecco – Galleria Stefanoni – “Anno Z Trilioni di abitanti”, a cura di T.Carpentieri 1976 Milano - Galleria Il Milione - “Rivelazione 2” , testo di D.Palazzoli Bologna - Galleria 2000 - “Uomo Ambiente” Salerno - Galleria Arcobaleno - “Uomo Ambiente” , testo di A.Altamira Roma - Galleria International Arts - “Sconcerto”, a cura di A.Altamira 1977 Ferrara - Palazzo dei Diamanti - “ I Cavalieri Ardenti – Ricordi dimenticati” testi di F.Farina e A.Marrocco Bari - Studio Metos – “Le verità scontate”, performance filmata in super 8, testo di Carmelo Potì 1978 Brescia - Galleria “Multimedia” Milano - Studio R.P.Ars - “Rivelazione 3 “, performance filmata in super 8 1979 Stoccarda - Galleria B 14 - “Paleografia” e performance “Consumazione collettiva di un mito”, filmata in super 8 Milano - Galleria Mercato del sale - “Segno e Progetto” Alessandria - Galleria Nuova 13 - “Rivelazione 4” , testo di Marisa Vescovo Milano – S.A.L. & - “Coppia N.2” (sei poesie di Ugo Maria Traiano illustrate da Marrocco) 1980 Karlsruhe - Galleria Antiform - “Paleografia”, testo di E.Irish Milano - Galleria Il Milione - “La città immaginaria”, testi di Armando Marrocco 1981 Brescia - Galleria Multimedia - “Iside e Osiride”, (I ricordi tornano sempre), testo di Romana Loda Milano - Galleria “Il mercato del sale” - “Uomo Memoria” , testo di Romana Loda Novoli - Laboratorio di Poesia, “Reidentificazione, teatro e occhio”, testo di Enzo Miglietta e Armando Marrocco 1982 Milano - Galleria Il Milione - “Iside e Osiride” , testo di T.Carpentieri Lissone – Galleria Radice - “La città immaginaria 2” 1984 Milano - Galleria Il Mercato del Sale - “Sogno di Ramses II”, testo di C.Chirici Brescia - Galleria Multimedia – “Ritorni”, testo di Romana Loda 1985 Lecce - Galleria Telamone - “La via delle stelle”, a cura di T.Carpentieri 1986 Milano - Galleria Blu Profondo - “Fosfeni per Narciso”, testi di Pierre Restany Alessandria - “La dimora del poeta” 1988 Ancona - Galleria “Il Falconiere” 1990 Brescia - Galleria Multimedia - “Forme d'emozione” Lecce - Galleria Telamone - “Dimore”, a cura di Toti Carpentieri 1992 Alessandria - Galleria Triangolo Nero Monza - Galleria Opera Prima 1994 Milano - Galleria Il Milione - “La via delle stelle”, testi di T.Carpentieri e C.Guidi, intervento di P.Restany e performance sonora con il gruppo Hyperprism di F.Sulpizi (videofilmato). Terlizzi - Galleria Omphalos - “Appunti per una lettura antologica”, a cura di C.Guidi, testo di T.Carpentieri Lecce – Galleria Telamone - “Appunti per un pastorale” 1996 Brescia - Galleria Multimedia 1997 Lecce - Vecchio Seminario - “Testimoniare la fede nell'arte” 1998 Gubbio - Convento di S.Francesco Gubbio - Spazio Ars Orafa - “ORO E”, a cura di C.Cerritelli 1999 Cascia - Chiesa di S.Francesco - “Opere, documenti e testimonianze”, testi di T.Carpentieri e Pierre Restany Perugia – Chiesa di S.Agata - “In maiestate sua” Brescia – Galleria Multimedia 2000 Milano – Spazio Arte Due 2003 Milano - Biblioteca Umanistica dell’Incoronata - “Luce e Opera”, testi di Domenico Montalto e Carlo Chenis 2004 S.Caterina di Nardò – Circolo Nautico “La Lampara” 2005 Brescia - Galleria Multimedia - “Messaggi d’Amore” , testo di Romana Loda 2007 Galatina - Museo “P.Cavoti” - “Armando Marrocco ” , a cura di Raffaele Gemma 2008 Desio – Spazio Mauri-Zaverio - “Dal segno al sogno: viaggio nell'incantamento” 2009 Milano – Galleria Il Milione - “Auree magie” , a cura di Claudio Cerritelli, testi di Claudio Cerritelli e Raffaele Gemma Lecce – Castello Carlo V - “Percorsi” , a cura di Toti Carpentieri e Raffaele Gemma, testi di Toti Carpentieri, Raffaele Gemma, Aldo Bello, Stefania Carrozzini, Stefano Rizzelli Nardò – Galleria L'Osanna - “All'interno della materia” , a cura di Toti Carpentieri