Questa è la pietra

Collettiva d’arte contemporanea


Questa è la pietra

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Ispirazione per questa esposizione è la frase di una poesia dedicata ai sogni di Pedro Salinas; attraverso la sperimentazione di tecniche innovative e lo studio della ‘bellezza’ come superamento del consueto ci si spinge a rintracciare nelle opere d’arte la trasparenza dei sogni, gli unici in cui rifugiarsi quando tutto crolla, gli unici a non mollare. L’arte e il mondo in essa palesato divengono porto in cui piacevolmente sostare, in cui emozioni, passioni, sensazioni, desideri possono esistere ed avverarsi per sempre che possono sempre essere realtà poiché ‘tutti i sogni possono essere realtà, se il sogno non finisce’. Astrazione e figurazione a confronto perché i sogni non badano al genere, la poesia neanche. Antonella Davoli e Marco Fabozzi si confrontano nella figurazione in b/n, così differenti tra loro, così intimisti da attirare l’osservatore e mozzarne il fiato; Sabrina Faustini e Alessia Gemmo si avvalgono di corposità diverse, istintive e meditative lasciano pensare tra legami reali di corda e toni sospesi tra materia sottile. Antonella Davoli si avvale della figurazione per trattare di uomini e bambini in modo inconsueto; ispirata dai suoi studi personali medici, dall’uomo e dal corpo umano l’artista intende penetrare negli animi delle figure rappresentate. Una figurazione dove il nero prevale alternandosi ora ai colori degli incarnati ora al bianco creando uno ‘slittamento’ visivo, una sequenza spostata da come dovrebbe. Marco Fabozzi disarma l’osservatore con opere in grande formato b/n sospese davanti agli occhi dell’osservatore senza intelaiatura, come la mente ha dettato. Volti che si coprono gli occhi con mani od occhiali oppure urla a squarcia gola sono espressioni di vita quotidiana che appunta con disegni e poi attua sulla vastità della tela. Sabrina Faustini si esprime con un’astrazione materica in cui nasconde volti ed emozioni intime: estrapolando tutto ciò che è dentro di lei comunica con l’osservatore tramite colori intensi. Avvalendosi della possibilità di lasciar leggere in diverso modo la sua gestualità attua una ricerca di nuovi orizzonti spazio–temporali che ne caratterizzano tutta la produzione artistica. Alessia Gemmo si avvale di legami reali per esprimere una gestualità intensa ed avvincente. Squarci grandi di colore prendono campo sulla superficie per essere poi stretti da corda che individua uno schermo all'opera.

Sede: Centro Culturale Zerouno, via Indipendenza, 27 – 76121 Barletta
Periodo di Riferimento: 12 - 27 settembre 2013
Patrocini: Fondazione Giuseppe De Nittis
Vernice: giovedì 12 settembre - ore 18.00.
Ingresso: Libero
Tel. 0883521891 / Cell.3294229027 / E-mail info@zero-uno.org

Dove

Centro Culturale Zerouno, Barletta

Quando

12 - 27 settembre 2013

INFO

Ingresso libero