RECENSIONI
Oltre….
Periferie, margini di città, frontiere, scogliere, ultimi lembi di una terra desolata segnano prima di tutto un limite fisico, ma anche sociologico e psicologico. È un limite, un confine da superare attraverso quel varco che abbandona gli spazi urbani, la routine, l’alienazione del quotidiano per allargare l’orizzonte, per aprirsi all’infinito e ritrovarsi in un’altra dimensione.
Nella produzione artistica di Tiziana Curti presenziano la scena bottiglie, vasi e bicchieri, come figure incombenti, ieratiche dal sapore mitico ed arcaico, o, come semplici donne e uomini componenti di un nucleo familiare, come viaggiatori in attesa che il varco si faccia ampio e transitabile. È dunque un invito ad intraprendere un viaggio senza meta, oltre il quotidiano, oltre il vissuto, oltre le certezze che l’artista ci presenta.
(Ilaria Masi)
OLTRE….
Oltre la manifestazione consueta della realtà, quella cui siamo avvezzi, del meccanicismo, dell’indifferenza, dell’inquinamento, della perdita della bellezza, oltre c’è un’altra realtà poeticamente evocata, oniricamente trasfigurata: un mondo appartenente alla memoria e al sogno, in cui trovare rifugio, ma un mondo che può tornare ad appropriarsi della realtà che sta al di qua e compiere una nuova mutazione questa volta positiva.
Tiziana Curti racconta questo “oltre” con mezzi pittorici tradizionali, mitizzando attraverso l’uso del colore la crudezza della realtà presente da un lato e la levità dell’altra realtà, quella posta al di là dello squarcio che si apre a sorpresa in mezzo al cielo (in mezzo alla coscienza?).
E’ lo stesso procedimento che l’artista usa in poesia: la forma è legata alla tradizione, il messaggio è intimo, chiaro, universale e fortemente coerente con il nostro tempo.
(Elena Zucchini)