RECENSIONI
Le Cassette ludiche di Claudio Grandinetti
Testo critico di Maurizio Vitiello - Ho conosciuto Claudio Grandinetti ed altri amici-pittori e galleristi calabresi
nei primi anni Ottanta a Bari, che presentava negli ampi spazi della "Fiera
del Levante" le migliori edizioni dell''"Expo Arte", manifestazione che riusciva
a raccogliere il meglio dell''offerta artistica italiana, del Nord, del Centro
e del Sud, comprese le Isole, e, per alcuni tratti, anche quella europea.
Le opere di Claudio Grandinetti raccolgono suggestioni di un''epoca, indicativi
raggi creativi ed ispirazioni.
Gettonano, quindi, spie di riferimento e captano e rimandano tutti quegli
esiti modernissimi che si svilupparono per abbattere tradizioni consolidate.
Claudio Grandinetti imposta, con piglio deciso e con palpitante versatilità,
una messe culturale, che distribuisce con elegante ironia e con disinibita
partecipazione emotiva, senza mai farsi prendere la mano da forzature segnaletiche,
ma ben integrando nelle sue cassette in legno con sculture di gesso e plastica,
e, talvolta, con laser color e tela, umori passati ed effervescenze correnti.
Abbinamenti giocosi, comparazioni avvedute, selezioni idonee, collezioni
sveglie, similitudini spiritose s''incasellano e palpitano negli scomparti
delle "cassette ludiche".
In un gioco sottile di scambi e di abbracci segnici viene fuori e s''impianta
una geografia umana, che determina un casellario inventariale di vite, giocato
con arte, dai tratti singolari.
Si possono, però, riscontrare contaminazioni e contatti con le opere di
Lucio del Pezzo ed aderenze ed adesioni con i ragguagli offerte dalle opere
di Bruno Donzelli, tanto per fare due nomi conosciuti, che riscuotono una
giusta notorietà, entrambi d''origine campana.
Claudio Grandinetti sembra non dimenticare in note e in postille, sostenute
da continui spostamenti di codici e di cifre stilistiche, immagini e soluzioni
fissate e determinate da altri artisti italiani e stranieri.
L''artista calabrese non dimentica di sottolineare emblematici richiami,
che più volte si sono susseguiti nell''arco degli ultimi cinquant''anni.
Con la sua perlustrazione visiva coglie da "fiore a fiore".
Claudio Grandinetti non ignora il passato, anzi lo soppesa, lo esamina,
lo vaglia con estrema oculatezza e lo ripropone anche attraverso gli esiti
conosciuti attraverso altri operatori, e, quindi, ne coglie le sedimentazioni
e le plusvalenze visive.
Ogni lavoro per Claudio Grandinetti è occasione di meditazione e di rilancio,
ma anche di elaborazione per connettere il futuro al presente e al mai dimenticato
passato recente.