RECENSIONI
recensione :del Prof. Gianni Latronico
L''ARTE MAGICA DI FURIO GALLI
Furio Galli ha il potere di dare voce al silenzio; di far trionfare la
primavera e di togliere la tristezza al cielo blu cobalto scuro, sullo
sfondo di uno spoglio viale alberato.
Se la bellezza è negli occhi di chi scopre la natura, per la prima
volta, oltre la cortina di nebbia di una città cosmopolita, la grazia
sublime è il dono delle sue opere d''arte.
Per raggiungere lo scopo, il Nostro si apposta, sin dalle prime luci
dell''alba, in aperta campagna, in paese o in alta montagna, per
cogliere nel vento il profumo dei fiori e per captare il primo
luccichio dell''aurora. Torna poi all''attacco nell''ora squisita della
sera, per cogliere il raggio verde, prima della fatale quiete e del
buio profondo, nella notte che toglie, con la luce, anche lo smalto ai
colori, il respiro alle cose e l''ispirazione agli artisti.
Dopo aver rubato al giorno i segni della visione, i colori del sogno,
le immagini del momento, Furio Galli si rifugia nello studio, per
dipingere a memoria, ispirandosi alla fotografia di turno, e trascorre
le ore piccole della notte fonda, per esprimere un''operazione mentale.
Mentre gli impressionisti ritraevano i riflessi, i riverberi, i giochi
di luce naturale; lui compie la stessa impresa, servendosi della luce
spirituale che si porta dentro fin dall''infanzia, arricchendola di
tutti i colori dell''arcobaleno. La tecnica è quella del fotografo non
sulla carta, ma sul supporto, sul massetto, sugli svariati materiali
del rilievo, che rendono brillanti, splendenti, squillanti non solo i
colori caldi, ma anche i colori freddi, incisi con il pennello sulla
candida tela, preparata in precedenza. Il turbinio, la fibrillazione,
l''esplosione sono nel tessuto connettivo che, in sintonia con l''estro
pittorico, fa spuntare delle vegetazioni lussureggianti, delle
lumeggiature affascinanti e dei paesaggi incantevoli, di ascendenza
classica, di stile moderno, di spessore interiore.
La via luminosa del rientro, l''ora sospesa del crepuscolo, gli orti
dorati, del contado di Milano, si allontanano, a perdita d''occhio,
verso l''estremo orizzonte, per dare il senso della profondità,
l''illusione della prospettiva, la tonalità del chiaroscuro. Si viene
così a creare uno spazio ritmico, in un tempo fluido, scoprendo lo
spirito nelle cose, la musica nell''aria e la poesia in ogni tocco, in
ogni pennellata, in ogni respiro.
Le sfoglie d''oro impreziosiscono il ricamo della composizione, creando
uno scintillio di luci, un romorio di acque, un movimento di colori,
che coinvolgono il fruitore. Qui, le pietre parlano; gli alberi si
piegano; le nevi si sciolgono allo spuntare del nuovo sole non sulla
cruda realtà, ma sulla vivace fantasia di Furio Galli.
Gianni Latronico