La poesia è al di là del tempo

incontro di poeti


La poesia è al di là del tempo

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La serata di poesia che si terrà il 17 gennaio 2015 alle 18.30 in Galleria Plaumann (via Santa Marta 8, Milano), incomincia già da ora con la partecipazione di Franco Loi attraverso un video (Un dialogo con Franco Loi introduce e presenta un incontro tra poeti: 17 gennaio, sul canale di Valentina Cavera) e questa presentazione che introduce l’incontro di alcuni poeti che hanno già condiviso con lui una tale esperienza: Marco De Donato, Marco Liberatore, Valentina Cavera.
La serata esordirà con la voce di Tina Lasco Nicoloso, poetessa e critica d’arte che farà una premessa e leggerà alcuni testi, con la partecipazione di altri poeti, Pietro Dossena e Giorgio Anelli, e con l’accompagnamento musicale del maestro ebanista, liutaio Michele Sangineto attraverso il suo salterio…

“La poesia e il tempo” di Franco Loi
La poesia si pensa sempre che abbia un tempo, così come si pensa che l’uomo abbia un tempo, ma in realtà l’uomo è l’uomo di tutti i tempi. Cosa dovrebbe essere chiamato a fare un uomo nel tempo? Un uomo dovrebbe prendere sempre più coscienza di sé fino a realizzare dentro di sé completamente la propria spiritualità. Ma questo non avviene. Ad esempio, gli indiani pensano che se l’uomo finita la vita non è riuscito a realizzare questo scopo dovrà rinascere un’altra volta. Senza ricorrere agli induisti, possiamo dire che realizzare la propria persona è il compito di ogni uomo nella storia. Sono sempre pochi gli uomini che realizzano se stessi e allora l’uomo ogni volta parla del passato come se fosse qualcosa che non lo riguarda. Tanto è vero che una delle frasi più abusate e meno messe in pratica è :”La storia è maestra di vita”. Perché tutti della storia non sanno che quello che gli insegnano a scuola, ma a scuola insegnano solo la storia dei potenti. La storia si impara dentro di se, vivendo completamente la propria vita nel momento in cui la si sta vivendo. Ogni uomo se stesse attento scoprirebbe che dentro di se c’è la storia, e che quindi si ripete in forme diverse, naturalmente. Cambiano le modalità, i fatti esteriori. Ovvero i romani non avevano i carri armati ma avevano la spada e lo scudo. Noi abbiamo gli aerei da bombardamento e addirittura abbiamo mezzi che schiacciando un bottone sono in rado di far saltare in aria una città lontana mille chilometri. Non si ha neanche l’emozione di quello che si sta facendo. La cosiddetta Guerra fredda.
Se si parla di poesia, la poesia è di tutti i tempi. Come tutte le arti, ad esempio. Se sentiamo una musica che sia un canto gregoriano, Bach o una canzone dei nostri tempi, dentro ti emoziona, ti ispira dei pensieri, ti muove tutto. Allora se un testo è stato scritto prima o dopo non ha valore. Per quello che riguarda l’arte pittorica: allora c’era la bottega dove si faceva il mestiere del pittore, e questo voleva dire che il ragazzo veniva allevato tra i colori, in mezzo ai colori. Non c’era la critica, tra l’altro. La critica nasce nel settecento. La natura ubbidisce alle stagioni; tutti gli alberi nascono, crescono. Arriva la primavera e si riempiono di foglie, arriva l’estate e sono ancora più rigogliosi, giungono i fiori e frutti. Con l’autunno gli alberi cominciano a ingiallire. Questa osservazione sul tempo a fatto si che l’uomo così pensasse che ci fosse il tempo, le stagioni. Ma in realtà, il tempo è un’invenzione della mente. Il tempo non esiste. Ad esempio, se sei gioioso il tempo passa subito. Un’ora sembra un minuto. L’attenzione del pensiero ha fatto sì che si prestasse attenzione al tempo. Io penso che agli uomini delle prime civiltà non interessava il tempo, se non per quanto riguarda il frutto che desideravano raccogliere e … per il freddo dal quale ci si doveva riparare.

Raccontano i poeti…

Marco De Donato
«Dal Titolo S9, (SUBURBANO 9):
Pensieri o poesie dal treno dove la scrittura diventa pendolare,
soggetta a tempi e rumori da rotaie. Condivisa dai silenzi degli astanti, astratta, principalmente, da se stessa ma anche concentrata su se stessa. Quasi un tempo che consente una rielaborazione di eventi già accaduti, un tempo che permette di pensare a momenti accaduti mai. (video “Porta non utilizzabile” sul canale di videopoesiaable)».

Valentina Cavera
Una ricerca sulla luce, su ciò che è in grado di evocare. Portavoce di paesaggi onirici e realmente esistenti in un percorso dove l’interiorità non è trascurata. Un bagno nella luminosità dell’anima che sorvola il cielo dei mortali, perennemente nascenti. Le trasformazioni di un tempo che ci percorre tutti, da sempre.

Tina Lasco Nicoloso
«Per anni mi sono interessata di arte, praticata in vario modo anche in prima persona e scritto per una chiave interpretativa delle opere altrui, illustrandone forme espressive, materiche, simboliche o sociologiche. Poi, in un momento di stasi, ho deciso di soffermarmi a riflettere sul mio vissuto esperienziale, intellettuale ed affettivo. Ho privilegiato la forma lirica cambiando così modi e linguaggio. Partendo da un assunto aristotelico per cui "la poesia è più vera della storia per la sua capacità di condensare e rappresentare la verità nella sua tipicità" e mi piace aggiungere che per risalire alla verità è necessario passare dall'esperienza. Coniugandomi al femminile ho trovato la mia cifra ed esteso poi il mio interesse ad altre figure femminili in qualche modo eccezionali, pur in ruoli sottesi o subalterni, del passato remoto o della contemporaneità. E' questa la prima raccolta, una selezione suddivisa in tre parti : autobiografia, ritratti femminili, giocosità verbali e di consonanza sul maschile-femminile in rapporto dialettico. Il prodotto ultimo, anche come oggetto, è voluto e impaginato da me nella sua veste grafica, nella scelta del titolo e dell'iconografia; quasi a manifesto di quanto contenuto. Spero che il mio intento, quello di comunicare a vario livello: visivo, auditivo ed emozionale, aprendo finestre sul mondo, possa essere percepito e condiviso.
Sarà questa la mia sola gratificazione».

Pietro Dossena
«Sono nato e sopravvivo a Milano da circa quarant’anni.
Da quando ho sedici anni, a volte, sento l’impulso di scrivere
Parole in fila. Forse è un modo di liberarmi dei fantasmi
che mi inseguono, o un vezzo, o un modo di capire cosa penso.
In ogni caso a volte penso a me stesso come “un poeta”»

Giorgio Anelli
è poeta e scrittore, ha quarant'anni ed è laureato in Scienze dell'Educazione con la tesi Tra burattino e bambino, Pinocchio alla ricerca della libertà. Collabora a «Pepe», giornale di provocazione e passione umana. Nel novembre 2013 è uscito il suo libro Parole che si infiammano tra le inquietudini della vita, Giuliano Ladolfi Editore (giunto già alla seconda ristampa): «"Parole che si infiammano" è un libro per la poesia, per dare speranza a me e a tutti, un libro sulla vita tutta...»
A breve uscirà un suo nuovo libro, di racconti.

Marco Liberatore
Redattore e attivista culturale, autore de “Il fiume sotto la strada”, composto da aforismi e prose. Una scrittura che lavora sull’ascolto, sull’attenzione e sulle forme.

Dove

Galleria Plaumann, MILANO

Quando

17 gennaio 2015 ore 18.30